Giovani e donne, quali servizi in provincia di Como?

Il Gruppo Provinciale del PD di Como sta svolgendo un’indagine con l’obiettivo di monitorare il grado di conoscenza dei servizi rivolti alle donne e ai giovani offerti sul territorio comasco. A tale scopo sono stati predisposti due questionari, che ti chiediamo gentilmente di compilare. I questionari sono ANONIMI, e tutte le informazioni verranno utilizzate per fini statistici.

Se vuoi lasciarci il tuo indirizzo email (nell’apposito spazio all’interno del questionario) ti terremo aggiornato sugli sviluppo della ricerca e sui risultati.
Per cortesia, compila il questionario entro il 29 febbraio 2012.

Compila il questionario sulle donne

Compila il questionario sui giovani

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Navigazione e uffici legali, il consiglio provinciale approva le proposte del PD

Il Consiglio provinciale di lunedì 30 gennaio, ha approvato all’unanimità le due mozioni presentate dal Partito Democratico che riguardavo, rispettivamente, il trasporto pubblico sul lago e il riordino degli uffici giudiziari sul territorio.

Mauro Guerra, capogruppo Pd in Consiglio, dichiara: “Queste due mozioni seguenti riguardano non solo le materie specifiche su cui vertono, ma anche il ruolo della provincia. Quando le province verranno abolite verranno  meno tutta una serie di funzioni amministrative dirette. Sarebbe bene, per il tempo che ancora ci è dato, preoccuparsi del disegno del nostro territorio. Non possiamo permettere che su alcune questioni rilevanti come la giustizia e il trasporto pubblico manchi la voce di un livello territoriale come quello della Provincia”

Sulla questione del riordino degli uffici giudiziari Guerra spiega: “Lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri vincola l’esistenza del giudice di pace alla soddisfazione di alcuni indici (carico di lavoro/numerosità della popolazione), stando a questo decreto dovrebbero essere soppressi i 3 giudici di pace di Cantù, Erba e Menaggio. Gli enti locali potrebbero però mantenere gli uffici se fossero disposti a sobbarcarsi le spese. Questa possibilità ci richiama ad un ruolo di regia: come vogliamo che siano disposti i giudici di pace prima e gli altri uffici legali poi? Non possiamo lasciare i comuni a far fronte al problema, la Provincia dovrebbe valutare, insieme ai comuni, questa questione e procedere ad un’analisi seria e ragionata delle funzioni che dovrebbero ospitare i nostri territori”. La mozione approvata impegna quindi il Presidente e la Giunta ad assumere tutte le iniziative necessarie perché la Provincia, in raccordo con i Comuni, intervenga per contribuire a definire un assetto degli uffici giudiziari razionale e rispondente ai bisogni dell’intero territorio comasco, dei cittadini e delle imprese e a relazionare entro 30 giorni al Consiglio sulla situazione, le prospettive, le iniziative intraprese.

Sulla Navigazione Laghi, la mozione accolta ieri all’unanimità impegna la Giunta ad attivarsi in ogni sede verso il Governo, il Parlamento, la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, la Navigazione Laghi,  al fine di adottare tutte le iniziative necessarie per scongiurare tagli di corse e servizi che penalizzino il sistema del trasporto pubblico locale via lago, i lavoratori e gli studenti che lo utilizzano quotidianamente e la sua funzione turistica. “Inoltre – conclude il capogruppo – vorremmo che fosse predisposto e condiviso, con tutti gli enti interessati e competenti, un Piano di rilancio del trasporto pubblico sul lago, al fine di costruire una offerta potenziata che lo renda in grado di competere sempre più come alternativa al trasporto su gomma, con i vantaggi che ne derivano in termini di minori costi ambientali, di diminuzione del traffico sulla statale 340 Regina e sulla Provinciale Lariana, di migliore mobilità per i cittadini e le attività economiche”.

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Navigazione laghi. Chiediamo un Piano per rilanciare il sevizio

La Navigazione Laghi subisce da anni, sistematicamente, tagli e riduzioni. Poco importa che la mobilità su acqua rappresenti un’opportunità strategica per il nostro territorio, sia in termini ambientali che sociali, soprattutto le zone rivierasche.
Sembra che, finalmente, ci sia resi conto che la risposta a questa situazione penosa passi dalla regionalizzazione del servizio, ma per fare questo è necessario che tutti gli enti interessati si confrontino per definire un Piano per la salvaguardia e il potenziamento del servizio, accompagnato dalle dovute garanzie in termini di risorse finanziarie necessarie per gli investimenti ed il funzionamento.

“Per queste ragioni – commenta Mauro Guerra, capogruppo PD in Consiglio Provinciale – lunedì discuteremo in Consiglio una mozione, che abbiamo presentato la scorsa settimana, per impegnare la Giunta ad attivarsi in ogni sede verso il Governo, il Parlamento, la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, la Navigazione Laghi,  al fine di adottare tutte le iniziative necessarie per scongiurare tagli di corse e servizi che penalizzino il sistema del trasporto pubblico locale via lago, i lavoratori e gli studenti che lo utilizzano quotidianamente e la sua funzione turistica. Inoltre – prosegue il capogruppo – vorremmo che fosse predisposto e condiviso, con tutti gli enti interessati e competenti, un Piano di rilancio del trasporto pubblico sul lago, al fine di costruire una offerta potenziata che lo renda in grado di competere sempre più come alternativa al trasporto su gomma, con i vantaggi che ne derivano in termini di minori costi ambientali, di diminuzione del traffico sulla statale 340 Regina e sulla Provinciale Lariana, di migliore mobilità per i cittadini e le attività economiche”.

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Guerra commenta la proposta di Moltrasio di creare una nuova regione Pedemontana

Negli scorsi giorni il consigliere provinciale socialista Fabio Moltrasio ha annunciato di aver depositato la proposta di creare una Regione Pedemontana che riunisca le province di Lecco, Bergamo, Sondrio, Como e Varese, staccandosi di fatto dalla Regione Lombardia. L’iniziativa è stata  motivata dal desiderio di creare un ente locale capace di agire efficacemente sul territorio in vista della prossima abolizione delle Province.

Il capogruppo Pd in Consiglio Provinciale, Mauro Guerra, commenta: “Quella del consigliere Moltrasio è una provocazione che può essere utile per far avanzare un dibattito serio sul futuro dell’assetto istituzionale dei nostri territori. Sono necessarie almeno due considerazioni: la prima è che i profondi cambiamenti che si profilano all’orizzonte, già contenuti in vigenti provvedimenti di legge, pongono il problema reale di una sensata riattribuzione, e della riorganizzazione dell’esercizio,  delle funzioni importanti oggi assegnate alle Province. La strada  non può che essere quella di procedere a una organica ristrutturazione dei livelli istituzionali attualmente esistenti, affrontando il tema delle autonomie e delle forme di esercizio del livello di governo regionale, oggettivamente problematiche in un contesto come quello lombardo e comasco in particolare. La seconda considerazione attiene alla necessità, in questo passaggio riformatore, di mettere sicuramente mano da un lato alla riorganizzazione del sistema dei Comuni e delle loro forme di gestione associata e dall’altro, a mio avviso, ad una revisione di profilo e ruolo della regione che, dismettendone gli aspetti sempre più invasivi nell’esercizio diretto di funzioni amministrative, siano ricondotti alle funzioni di legislazione e programmazione che le sono proprie secondo la Costituzione. Proprio per valorizzare le autonomie locali e frenare tendenze e pratiche di neo-centralismo regionale. In questo quadro complessivo di riforma può essere collocata anche una riflessione ed un confronto su quale sia l’ambito territoriale più opportuno ed utile anche per la dimensione regionale. Di una sorta di alleanza prealpina- prosegue Mauro Guerra -, intesa come coordinamento forte delle province pedemontane, come necessità per costruire politiche e programmazione territoriale efficace, avevo ragionato nel programma elettorale presentato alle scorse elezioni provinciali. Una politica che naturalmente non è stata non solo praticata ma neppure immaginata dall’amministrazione Lega-PDL in carica. L’esigenza di un pensiero e di una politica territoriale che conosca le peculiarità di quest’area e ne metta a frutto le autonomie, valorizzandola, erano la ragione di quell’indicazione, che ancora oggi ritengo valida. Che questo possa assumere le caratteristiche di una nuova Regione è una questione da discutere solo nel quadro di quella riforma complessiva dei livelli istituzionali alla quale mi sono riferito. Anche se suona un poco beffardo e paradossale il chiedere all’attuale Amministrazione Provinciale di Como, che in questi anni ha dato chiarissima prova di non saper coordinare nemmeno sé stessa e i Comuni del proprio territorio, di promuovere la creazione di una nuova Regione con le altre Province pedemontane. Certo che anche di tutto questo – conclude il capogruppo – ci piacerebbe che si parlasse seriamente nel Consiglio Provinciale, magari provando a rendere utile l’azione della nostra Provincia almeno in questo ultimo scorcio di mandato”.

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La Provincia di Como contro la violenza sulle donne

Martedì sera il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno “Azioni di contrasto alla violenza sulle donne” presentato dal Partito Democratico e dalle altre forze di opposizione e sottoscritta da tutte le altre componenti del Consiglio.

La Provincia di Como si impegna così formalmente ad individuare strumenti educativi e di promozione, a partire dall’età scolastica e per tutto il percorso formativo, al fine di diffondere una cultura di uguaglianza e pari opportunità tra uomini e donne e a promuovere, sia a livello regionale che provinciale, momenti di confronto e riflessione sulla relazione tra il diritto di autodeterminazione della donna e il ruolo degli uomini nella nostra società.

Inoltre il Consiglio invita la Regione Lombardia a dotarsi di strumenti legislativi adeguati a contrastare e monitorare il fenomeno e a istituire strumenti e strutture capaci di aiutare le vittime della violenza e a prevenirne gli episodi.

Nel 2010 sono state 302 le donne che si sono rivolte all’Associazione Telefono Donna di Como per segnalare abusi, un dato drammaticamente sottostimato considerato che la violenza spesso viene subita in silenzio.

Rosangela Arrighi, consigliere provinciale, commenta: “Siamo estremamente soddisfatti di questa collettiva assunzione di responsabilità di fronte ad un fenomeno in drammatica crescita come quello della violenza contro le donne. Crediamo che la politica debba dare un fattivo contributo nel contrastare gli episodi e le situazioni che vedono vittime le donne. Crediamo che sia giunto il momento che anche la Lombardia, come già hanno fatto altre regioni, si doti di una legislazione adeguata e metta a disposizione risorse, visto che sono state tagliate quelle destinate ai centri antiviolenza”.

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Su Brienno l’impegno di tutti i livelli amministrativi. Peccato la Provincia di Como perda sempre occasioni

“Peccato che la Provincia di Como perda sempre l’occasione di essere presente ai tavoli interistituzionali, per rimpalli di competenze e responsabilità che danno il senso dell’immobilismo in cui è stretta ormai da mesi la Giunta Provinciale”.

Questo il commento della democratica, on. Chiara Braga, componente della Commissione Territorio della Provincia lariana, in merito alla polemica scaturita dall’assenza ingiustificata dei rappresentanti dell’amministrazione provinciale di Como alla riunione della commissione Ambiente della Regione, convocata ieri in mattinata per fare il punto sugli interventi di ripristino e tutela delle strutture e del territorio di Brienno dopo la frana del 7 luglio scorso.

“Su Brienno – precisa la deputata comasca – l’impegno da parte di tutti i livelli amministrativi dovrebbe essere quello di concorrere a trovare le risorse necessarie e stanziarle nei tempi brevi e utili richiesti dall’Amministrazione comunale per i lavori di ripristino e messa in sicurezza del territorio”.

“Mi auguro che l’accordo di programma tra Provincia e Comune, di cui l’assessore Cinquesanti ha semplicemente dato notizia in Consiglio Provinciale, venga presto concretizzato”.

“Rispetto poi, – conclude la Braga – all’inserimento degli interventi di 5 milioni di euro nell’Accordo di Programma tra Regione e Ministero, la mia risoluzione a riguardo è ancora in discussione in Commissione Ambiente della Camera. Con il nuovo Ministro Clini mi auguro che ci possano essere presto rassicurazioni rispetto al mantenimento di un impegno finora non attuato dal precedente Governo”.

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Il Consiglio Provinciale ricapitalizza Villa Erba senza discutere degli indirizzi programmatici su polo congressuale e sulla sua gestione.

Ieri il Consiglio Provinciale ha votato, con l’astensione dell’opposizione, la ricapitalizzazione di Villa Erba. La delibera approvata dal Consiglio dispone un aumento di capitale: la quota complessiva a carico della Provincia pari a 839.400 euro, di cui più di 503 mila richiamabili immediatamente e il restanti 335 mila entro il 2013.

In fase di dibattito sono state durissime le osservazioni dell’opposizione.Mauro Guerra, capogruppo PD, afferma: «In sede di riunione della Commissione statuto avevo chiesto che si arrivasse in Consiglio con la preliminare presentazione di un documento strategico e programmatico su Villa Erba per inquadrare la discussione in merito all’aumento di capitale richiesto, così da non dover spezzettare la discussione e approvare pezzi di provvedimenti e arrivare così a vedere solo alla fine il disegno generale. È evidente che Villa Erba ha bisogno di una ricapitalizzazione, la richiesta che ci viene fatta ha un suo senso e una sua logica, ma noi non siamo solo un socio privato di un centro congressi, a noi spetta una riflessione sulla presenza pubblica di Villa Erba e il suo ruolo strategico nell’economia comasca. Sarebbe utile che questo consiglio audisse il presidente del CDA di villa Erba e che la giunta proponesse un’ipotesi complessiva sulle prospettive dell’intero compendio e sulla sua gestione,  prima di procedere alla votazione. Vogliamo sapere qual è il progetto di sviluppo che il polo fieristico ha in programma di qui ai prossimi anni. Anche in riferimento all’expo 2015 che non vedo menzionato nel Piano Industriale, ma anche sulle questioni della fruizione pubblica del parco e del  polo della nautica, porto marina sul quale sono note le nostre posizioni critiche mentre sono del tutto confuse e contraddittorie le intenzioni della maggioranza: non possiamo concedere la fiducia a scatola chiusa. Per questo, se non lo farà la Giunta, porteremo noi in consiglio la discussione con una nostra mozione».

Renato Tettamanti getta ombre sull’operato del precedente amministrazione del congressi: «Sarebbe il caso di domandarsi che cosa abbia fatto Ambrosini negli scorsi anni se adesso ci lascia in eredità una società talmente malmessa da avere bisogno di essere ricapitalizzata. Questa delibera va’ rinviata per fare gli approfondimenti del caso, non c’è nessuna urgenza di votare oggi. Poi si parla del Porto Marina: in tre anni di chiacchiere non abbiamo mai visto un progetto, ma di che cosa stiamo parlando?»

 

 

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Brienno: la Provincia disattende le promesse

La seduta del Consiglio Provinciale di ieri è stata sospesa dopo l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di minoranza e di quelli di Autonomia Comasca. In discussione la mancata messa a bilancio dei 500 mila euro di fondi destinati alla ricostruzione di Brienno.

L’on. Chiara Braga commenta: “Per l’ennesima volta la maggioranza ha dimostrato di essere incapace di rispettare un impegno preso all’unanimità da Consiglio Provinciale, per di più rispetto ad una situazione di emergenza come quella di Brienno. Dopo il gioco di rimpallo di responsabilità tra Ministero e Regione a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane, non potevamo accettare questo passo indietro da parte della Provincia. Per questo abbiamo insistito in sede di dibattito perché la giunta reperisse i fondi promessi lo scorso 27 luglio. Le motivazioni del ritardo accampate dall’assessore al bilancio – prosegue la consigliera – non sono state convincenti: l’ipotesi di utilizzare i fondi delle compensazioni ambientali della Pedemontana per Brienno è tutta da verificare e sicuramente non coincide con le richieste urgenti che vengono dal comune per ripristinare strade e infrastrutture pubbliche assolutamente necessarie. Abbiamo suggerito alla Giunta altre soluzioni immediatamente percorribili  – attingere all’avanzo di amministrazione come è stato fatto per altre opere ben meno urgenti – ma le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto sacrificate a uno sterile gioco delle parti tra Lega, PDL e Autonomia comasca.  Di fronte a questa ennesima prova di arroganza abbiamo lasciato che la maggioranza si rovinasse con le sue mani facendo venir meno il numero legale. Come è chiaro ormai agli occhi di tutti – conclude l’onorevole – non esiste più una maggioranza politica per questa amministrazione provinciale e a pagarne lo scotto sono i cittadini e i comuni sempre più in difficoltà come Brienno”.

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Il capolavoro della Provincia sulla tangenziale di Como: invece di difendere il secondo lotto apre la strada alla Varese-Como-Lecco

“La Provincia di Como sulla tangenziale di Como ha confezionato un vero e proprio capolavoro: nell’ultimo Collegio di Vigilanza ha fatto marcia indietro sull’impugnativa dell’Accordo di Programma sulla Pedemontana, rispetto alla realizzazione del 2^lotto della tangenziale di Como, avvallando di fatto la forzatura regionale sulla Varese-Como-Lecco”. Lo dichiara la deputata comasca del Pd, Chiara Braga.

“L’ambiguità dell’atteggiamento del Presidente Carioni – continua la Braga – ci sta portando in un vicolo cieco: invece di pretendere da Pedemontana il rispetto integrale dell’Accordo di Programma che prevede la realizzazione completa del sistema tangenziale di Como, la Provincia di Como si è “accontentata” della fumosa previsione di una soluzione alternativa per il secondo lotto all’interno dello studio di fattibilità dell’autostrada Varese-Como-Lecco, opera su cui il Consiglio Provinciale si è già espresso formalmente e all’unanimità in senso contrario”.

“Arrivati a questo punto la posizione emersa ieri in Commissione Territorio è importante, ma non basta. Pretendere dalla Regione chiarezza su tracciato e tempi del secondo lotto della tangenziale di Como, prima di aprire formalmente uno scontro istituzionale per vie legali con la Regione, è giusto, ma mi domando
cosa ci possiamo ancora aspettare da una Giunta e una maggioranza politica Lega e PDL, identica a quella che governa in Regione e nel Paese, che ha dimostrato in tutti questi anni di non saper in alcun
modo far valere sui tavoli istituzionali le ragioni del nostro territorio”.

“Nell’interesse della nostra provincia – conclude la parlamentare comasca – sarebbe bene che Carioni si facesse subito da parte; ci eviterebbe nuovi imbarazzanti scivoloni ed in attesa di nuove elezioni un Commissario farebbe certamente meglio, portando a casa qualche risultato concreto per le infrastrutture della nostra Provincia”.

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Una mozione per il recupero dei sedimi ferroviari

Vista la delibera n. 63 del 10 marzo 2011 della Giunta provinciale avente per oggetto l’approvazione dell’elenco di beni immobili di proprietà della provincia suscettibili di alienazione;

considerato che nell’elenco di cui sopra sono compresi tratti di sedime della dismessa linea ferroviaria Como-Varese delle Ferrovie Nord, interessanti i comuni di Villa Guardia, Olgiate Comasco, Solbiate;

verificato che per tali tratti è prevista l’alienazione attraverso una pubblica asta, attualmente in fase di istruttoria;

considerato altresì che presso Villa Gallia si è tenuto lo scorso 23 giugno il convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti paesaggisti avente all’ordine del giorno il Progetto Moslo relativo alla mobilità dolce, progetto per il quale è indispensabile la disponibilità del sedime dell’ex ferrovia Como-Varese nella parte ovest del territorio provinciale;
ricordato che l’associazione Iubilantes da diversi anni ha promosso in collaborazione con i comuni lungo l’ex tracciato ferroviario un’azione di recupero e valorizzazione del percorso stesso per un utilizzo di mobilità dolce, per il quale il 14/10/2005 i comuni stessi avevano sottoscritto con Iubilantes un protocollo d’intesa e che l’Amministrazione provinciale era ed è al corrente di detta azione;

sottolineato peraltro che lo stesso assessore alle Infrastrutture e al Territorio Sergio Mina, in occasione del convegno sopra menzionato aveva assicurato l’impegno dell’amministrazione provinciale alla partecipazione al progetto di recupero del tratto dismesso Grandate-Malnate, parte importante dell’ex linea ferroviaria Co-Va;

il Consiglio Provinciale
IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA PROVINCIALE
Ad eliminare dall’elenco dei beni da alienare attraverso asta pubblica i tratti di sedime dell’ex linea ferroviaria CO-Va in quanto gli stessi sono inseriti in un progetto pubblico-privato di recupero ciclopedonale
A concordare con i comuni situati lungo detta linea le modalità più opportune di azione sinergica che possano favorire le azioni di recupero dei terreni afferenti il sedime da parte dei comuni stessi.

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